C’è un libro che mi ha seguita, di casa in casa, fin dai tempi dei miei traslochi bolognesi: si chiama Strega – cronache dal mondo di Oz in rivolta, e lo scelsi proprio per quell’ultima parola: rivolta.
Pubblicato nel 1995, il romanzo di Gregory Maguire rielabora il Mondo di Oz con una prospettiva matura e critica, trasformando una fiaba in una complessa riflessione sul potere, sull'identità e sull’emarginazione. L’impatto del libro è stato così forte da ispirare il celebre musical di Broadway del 2003, che ha reso iconiche le storie di Elphaba e Glinda grazie a una colonna sonora memorabile firmata da Stephen Schwartz, con brani come Defying Gravity e Popular.
Il film Wicked, diretto da Jon M. Chu, riporta sul grande schermo questa storia con protagoniste due fantastiche artiste, Ariana Grande nel ruolo di Glinda e Cynthia Erivo nei panni di Elphaba. Questa rivisitazione del Mondo di Oz esplora il passato di due personaggi femminili iconici: la Strega Buona e la Malvagia Strega dell’Ovest. Attraverso la nascita e lo sviluppo della loro amicizia, il film mette in discussione i concetti di bontà e malvagità, mostrando come queste etichette spesso nascondano dinamiche sociali, culturali e personali più complesse.
Abilismo e buonismo performativo: Nessa Rose, Elphaba e Glinda e alcune criticità
Uno degli aspetti più interessanti presenti nel film, secondo il mio punto di vista, è il personaggio di Nessa Rose, la sorella di Elphaba, interpretata da Marissa Bode. Nel film, Nessa Rose è una ragazza in sedia a rotelle (nel romanzo, invece, è nata senza braccia), e la sua rappresentazione porta in scena una riflessione importante sull’abilismo. Questo casting, che affida il ruolo a un’attrice con disabilità, è sicuramente un passo avanti rispetto alle produzioni teatrali di Broadway, dove nessuna attrice con disabilità ha mai interpretato il personaggio. Tuttavia, restano delle criticità nella narrazione.
La storia di Nessa Rose è spesso utilizzata come espediente per approfondire altri personaggi, anziché essere sviluppata in modo autonomo. Un esempio significativo è la sua relazione con Boq, un giovane che la invita al ballo non per reale interesse, ma perché innamorato di Glinda e desideroso di compiacerla. Questo episodio sottolinea come, ancora una volta, il personaggio con disabilità venga utilizzato come accessorio in un intreccio più ampio, presupponendo implicitamente che, a causa della sua condizione, non possa essere oggetto di un invito autentico e autonomo. Questo aspetto della narrazione perpetua uno stereotipo comune, in cui le persone con disabilità sono percepite come prive di desiderabilità o indipendenza.
Quando le due sorelle, Elphaba e Nessa Rose, arrivano all’Accademia di Magia di Shiz, la rappresentazione dell’abilismo diventa più esplicita. Tutte le persone presenti si affrettano a offrire aiuto a Nessa, nonostante lei non lo chieda né ne abbia bisogno. Questo atteggiamento pietistico e accondiscendente infantilizza Nessa Rose, trasformandola in un oggetto di compassione, anziché riconoscerla come una persona autonoma e capace di autodeterminarsi. È un esempio lampante di come la disabilità venga trattata più come un elemento da gestire che come un’esperienza complessa e individuale.
In questo contesto, Elphaba si distingue per la sua opposizione a questa narrazione abilista. Elphaba conosce la forza e l’autonomia di Nessa e rifiuta di trattarla come una persona debole o bisognosa di protezione. Questo è evidente in una scena in cui una donna dello staff della scuola, senza rivolgersi direttamente a Nessa, decide di spingerne la carrozzina senza alcun permesso. Di fronte a questa mancanza di rispetto, Elphaba compie il suo primo incantesimo all’interno della scuola, un atto di ribellione che non solo protegge la sorella, ma cambierà anche il destino della stessa elphaba.
Tuttavia, il trattamento complessivo di Nessa Rose nel film solleva interrogativi su quanto le sue vicende siano davvero costruite per esplorare la sua identità e non per servire lo sviluppo narrativo di altri. Wicked, pur affrontando temi di emarginazione e diversità, resta intrappolato in una rappresentazione che, anche quando ben intenzionata, rischia di perpetuare un’immagine riduttiva della disabilità.
Il ruolo di Glinda: la versione migliore non sempre è la migliore
All’inizio del film, Glinda appare come l’espressione perfetta di una influencer dei nostri giorni, in particolare il suo tratto legato ad una bontà che è esclusivamente performativa. I suoi gesti verso Nessa Rose sono generosi solo in superficie: in effetti, sono dettati dal suo status all’interno della scuola e servono più a rafforzare la sua immagine pubblica che ad aiutare veramente. Questo atteggiamento si riflette anche nel rapporto con Elphaba, verso la quale Glinda esibisce un buonismo fatto di sorrisi di circostanza e parole falsamente incoraggianti.
Glinda espliciterà questa sua tendenza a voler fare del bene: questo la fa sentire insostituibile, brava, a posto. Anche quando il bene non è richiesto dall’altra persona, o quando viene compiuto senza un reale ascolto, senza davvero entrare in relazione con l’alterità. Tuttavia, il personaggio di Glinda non è unidimensionale. Man mano che la storia si sviluppa, anche lei subisce una trasformazione significativa: la maschera di perfezione inizia a incrinarsi, rivelando le insicurezze e le contraddizioni che la rendono più umana.
Il potere di chi è oppresso: Elphaba come simbolo di diversità e forza
Elphaba è uno dei personaggi più complessi e potenti di Wicked. La sua pelle verde, evidente sin dalla nascita, è simbolo della sua diversità e causa della sua emarginazione. Per tutta la vita Elphaba è stata giudicata, derisa e temuta non per ciò che fa, ma per ciò che è. Il suo aspetto non conforme diventa un marchio che la società utilizza per relegarla ai margini, negandole la possibilità di essere vista come una persona a tutto tondo.
Questa oppressione si manifesta in molte forme: dagli sguardi di disprezzo dei compagni di scuola all’isolamento dettato dal padre. Elphaba sarà allevata da un’orsa, crescerà in disparte, poiché persino la madre, al momento della sua nascita, l’ha considerata un abominio. Ma ciò che rende Elphaba un personaggio così affascinante è il modo in cui reagisce: anziché cercare disperatamente di conformarsi, abbraccia gradualmente la sua diversità, trasformando quello che gli altri vedono come una debolezza in una fonte di immenso potere.
Il percorso di Elphaba mostra come l’oppressione non sia solo un atto di esclusione, ma anche una forma di paura del potenziale altrui. La società di Oz non teme Elphaba solo per il suo aspetto, ma perché rappresenta una forza in grado di sfidare il sistema. La sua magia, potente e incontrollabile, è vista come un pericolo proprio perché non può essere incasellata o dominata. O viene utilizzata per scopi più alti – scopi volti a dominare – oppure verrà confinata, etichettata come malvagia, pericolosa. In un mondo che cerca di relegarla al silenzio, Elphaba risponde trovando la sua voce, la sua definizione, la sua autoaffermazione.
Glinda ed Elphaba: in dialogo sul femminile
Uno dei momenti più memorabili e significativi di Wicked è la scena del ballo all’Accademia di Magia di Shiz, in cui si assiste al primo vero avvicinamento tra Glinda ed Elphaba. Questo momento getta le basi per la loro amicizia, ed evidenzia la forza trasformativa che può nascere dal riconoscere e accettare le differenze. Durante il ballo, Elphaba, fuori posto in un ambiente che la esclude, decide comunque di partecipare. Qui si lascia andare a una danza scoordinata e strana, che suscita le risate e il disprezzo delle altre persone presenti. È in questo momento che Glinda compie un gesto sorprendente: anziché unirsi al coro di derisioni, sceglie di unirsi a Elphaba sulla pista da ballo. Non solo: comincia a imitare i suoi movimenti, trasformando quello che pochi istanti prima era oggetto di scherno in una nuova tendenza. Presto, tutte le altre persone iniziano a ballare come loro, dimostrando quanto il comportamento del gruppo sia influenzabile e quanto rapidamente possano cambiare le percezioni se chi ha un ruolo di potere sociale — come Glinda — legittima ciò che prima veniva ridicolizzato. Un minuto prima, tutti ridevano di Elphaba; un minuto dopo, la imitano. Questo cambiamento repentino evidenzia la superficialità delle dinamiche di gruppo e come la popolarità di Glinda possa sia rafforzare il conformismo che — occasionalmente — sfidarlo.
La scena segna l’inizio di un’amicizia complessa ma profonda tra Glinda ed Elphaba. Pur essendo opposte in molti aspetti — Glinda luminosa, conforme e popolare; Elphaba oscura, ribelle e ostracizzata —, le due ragazze trovano un terreno comune nel loro bisogno di essere viste e comprese. Per Glinda, l’amicizia con Elphaba rappresenta una possibilità di uscire dai confini del suo ruolo sociale e di scoprire una parte di sé più autentica. Per Elphaba, il legame con Glinda offre un raro momento di accettazione e connessione in un mondo che l’ha sempre esclusa.
Una femminilità non conforme
Elphaba rappresenta un modello di femminilità che sfida i canoni tradizionali. In netto contrasto con Glinda, il cui mondo è fatto di colori pastello, sorrisi e perfezione, Elphaba è diretta, autentica e non interessata a piacere alle altre persone.
La sua femminilità non è rassicurante: è una forza sovversiva, che minaccia lo status quo. Mentre Glinda incarna l’ideale accettabile di ragazza che si prende cura di se stessa, ha un immenso guardaroba, è sempre gentile e cerca l’approvazione altrui, Elphaba è l’opposto: non si piega alle aspettative sociali e, anzi, le sfida apertamente. Questo non la rende meno femminile, ma sottolinea come la femminilità possa avere molteplici forme, tutte valide. Anche Glinda sa quello che vuole, e non porta l’immagine di una femminilità passiva; è nella sua natura essere seducente, tutta rosa e zucchero, così come è nella natura di Elphaba essere intensa, solitaria e introversa. Una sera, le due ragazze si scambieranno confidenze e Glinda darà consigli di bellezza ad Elphaba; sebbene quest’ultima in parte tenterà di portare nei suoi atteggiamenti qualcosa di Glinda (una glindification, come dirà il ragazzo amato da entrambe, Flyero), resterà comunque fedele alla sua natura, proprio come farà Glinda. Pink goes good with green, il rosa sta bene con il verde, dirà Glinda.
Chi non ha voce: il ruolo degli Animali
Uno degli aspetti più potenti di Wicked è il ruolo degli Animali e il rapporto speciale che Elphaba ha con loro. Nel regno di Oz, gli Animali parlanti sono vittime di una crescente oppressione: costretti al silenzio, privati della loro dignità, vengono trattati come esseri inferiori. Questa ingiustizia colpisce profondamente Elphaba, che da sempre ha un forte legame con loro.
Di fronte agli studenti dell’Accademia, Elphaba dirà: Potete immaginare un mondo dove gli animali non hanno voce e vivono chiusi nelle gabbie? Questo interrogativo, diretto e potente, denuncia l’intera struttura sociale di Oz, che cerca di creare un nemico per poter dominare meglio l’intero mondo. Gli Animali qui sono voci soffocate dalla società, e la loro libertà è la battaglia di Elphaba. Userà i suoi poteri non per dominarli; vorrebbe farsi mezzo per restituire dignità a chi è stato costretto al silenzio. La vera forza non si misura con la capacità di dominare, ma con la volontà di proteggere e valorizzare chi non ha voce.
La storia di Elphaba e Glinda è una celebrazione della complessità umana e delle molteplici forme di femminilità, un dialogo tra conformismo e ribellione che spinge a vedere valore e autenticità in ciò che è diverso. La vera magia di Wicked sta nel ricordarci che è nell’imperfezione e nell’imprevisto che risiede il cambiamento. E che, a volte, tutto ciò che serve per iniziare a volare è smettere di chiedere il permesso.
Fonti
Gregory Maguire, Strega: cronache dal Mondo di Oz in rivolta (Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West), Sonzogno, 2006
Jon M. Chu (regista), Wicked (film), 2024.
Stephen Schwartz (musica) e Winnie Holzman (testo), Wicked (musical), 2003, produzione originale di Broadway.
RTÉ Brainstorm, "How Wicked gets representation wrong", 22 novembre 2024, disponibile su: RTÉ.